Elkann e Motta completano l’epurazione bianconera

Club e tecnico hanno praticamente chiuso la pulizia della schiera degli allegriani

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Elkann e Motta, il duo decantato come quello del rilancio bianconero. Visti i risultati ottenuti finora ci sarebbe da dire sia stato un fallimento, intanto…..

La società ed il tecnico ex Bologna, hanno deciso di comune accordo di epurare tutti coloro ritenuti “vicini” a Massimiliano Allegri.

Lui è stato il primo a pagare le colpe della società, che lo ha lasciato solo, fino alla fine.

Dopo in estate ha fatto partire Rabiot, De Sciglio ed altri.

A questo gruppo si è unito successivamente Szczsney, altro calciatore addittato come Allegriano.

Adesso a gennaio, dopo avergli fatto vivere sei mesi di inferno e panchina, viene epurato anche il capitano.

Si, esattamente Danilo, difensore brasiliano che aveva dichiarato amore eterno alla maglia.

Elkann e Motta: i sentimenti non contano

La società e l’aria tecnica hanno deciso che i sentimenti, a Torino, non sono più di moda (Del Piero fun il primo a pagare la nuova politica azienda).

Adesso anche Danilo andrà via, si trasferirà a Napoli.

Antonio Conte ritiene che il ragazzo sia ancora un calciatore importante e non un rottame, come invece è stato trattato dopo la cacciata di Massimiliano Allegri.

L’epurazione dovrebbe essere così terminata, per far posto al nuovo corso.

Un corso che recita: sesto posto in classifica.

Frutto di 10-11 mezze sconfitte (questo sono i pareggi con i tre punti), nonostante un mercato sontuoso, che il tecnico precedente ha forse avuto in tre anni di gestione.

Se questi sono i presupposti, riconoscenza e amore per la maglia, sono questioni che non fanno parte della nuova Juventus, in perfetto John Elkann style.

Anche Thiago Motta, oggi concorde nel far fuori gli allegriani, potrebbe, non molto tardi, essere la stessa vittima di una gestione spietata, ma soprattutto non vincente.

“Vincere è l’unica cosa che conta”.

Se questa frase fosse ancora in regime di validità, il signor Motta avrebbe i giorni contati, e con lui il fallimentare Giuntoli.

Elkann e Motta